foto Campana

mappa
Ricordo una vecchia città
Inconsciamente io levai gli occhi
Un tocco di campana argentino
Fu scosso da una porta
Non seppi mai come
Ai confini della campagna
Nell'odore pirico
Ne la sera dei fuochi
Una grossa torre barocca
La piazza ha un carattere
Ofelia la mia ostessa
Nel corpo dell'antico palazzo
Il Collegio dei Salesiani
Via Bondiolo 16
info

Dino Campana (Marradi 1885 - Scandicci 1932) è l'autore di uno dei capolavori del Novecento poetico italiano, i Canti Orfici (1914). Diverse pagine del libro ritraggono scorci della città di Faenza, dove il poeta trascorse alcuni anni della sua adolescenza.

Comune di Faenza
Assessorato alla Cultura

Campana e Faenza
immagine principale

Inizio di Corso Mazzini fotografato dalla torre civica. Nella testata della loggia "dei signori", pubblicità del Caffè Orfeo. Anno 1910 circa.

Achille Calzi, insegna per il nuovo caffè Orfeo. In alto il progetto, comprendente un'imponente cornice in gesso. In basso, l'insegna in ceramica, senza le cornici.
L'insegna, realizzata nel 1906, fu smantellata nel 1959 ed è stata restaurata nel 2017. Notare il carattere tipografico: è lo stesso della copertina dei Canti Orfici (cliccare per il confronto).

La piazza vista dal loggiato degli Orefici. Anno 1920 c.ca (?). A sinistra, la "grossa torre" con "i simboli del tempo e della fede" (l'orologio e la statua bianca della Madonna dietro la ringhiera del balcone).

Targa in ceramica

Una grossa torre barocca: dietro la ringhiera una lampada accesa: appare sulla piazza al capo di una lunga contrada dove tutti i palazzi sono rossi e tutti hanno una ringhiera corrosa: (le contrade alle svolte sono deserte). Qualche matrona piena di fascino. Nell'aria si accumula qualche cosa di danzante. Ascolto: la grossa torre barocca ora accesa mette nell'aria un senso di liberazione. L'occhio dell'orologio trasparente in alto appare che illumina la sera, le frecce dorate: una piccola madonna bianca si distingue già dietro la ringhiera colla piccola lucerna corrosa accesa: E già la grossa torre barocca è vuota e si vede che porta illuminati i simboli del tempo e della fede.
(Canti Orfici, "Faenza")

Nel Taccuinetto faentino: “Pare un caffè concerto dalla loggia grande dove sono seduto la piazza”. Probabilmente Campana osserva la piazza dal loggiato detto “degli orefici”, o “dei signori”, di fronte al Duomo. Al numero 2 del loggiato si trovava il Caffè Orfeo, il cui nome potrebbe avere ispirato il titolo dell’opera.

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