Dino Campana (Marradi 1885 - Scandicci 1932) è l'autore di uno dei capolavori del Novecento poetico italiano, i Canti Orfici (1914). Diverse pagine del libro ritraggono scorci della città di Faenza, dove il poeta trascorse alcuni anni della sua adolescenza.
Comune di Faenza
Assessorato alla Cultura
Fu scosso da una porta che si spalancò. Dei vecchi, delle forme oblique ossute e mute, si accalcavano spingendosi coi gomiti perforanti, terribili nella gran luce. Davanti alla faccia barbuta di un frate che sporgeva dal vano di una porta sostavano in un inchino trepidante servile, strisciavano via mormorando, rialzandosi poco a poco, trascinando uno ad uno le loro ombre lungo i muri rossastri e scalcinati, tutti simili ad ombra. Una donna dal passo dondolante e dal riso incosciente si univa e chiudeva il corteo.
(Canti Orfici, "La notte")
Il “Ricovero di Mendicità” Morri-Abbondanzi, poi “Casa di riposo” (“I cronici” per i faentini) fu aperto nel 1889 nell'ex convento di S.Umiltà ed ebbe qui sede fino al 1961. Campana descrive l’uscita settimanale dei vecchi dall’ospizio.