“Look deep, deep into nature, and then you

will understand everything better”

(Albert Einsten)

Termitai

Zimbabwe, città di Harare, metà degli anni ‘90. Qui l’architetto sudafricano Mick Pearce, assieme allo studio Arup, ha voluto creare un edificio che fosse in grado di assicurare al suo interno, in maniera completamente naturale, una temperatura costante e ottimale tutto l’anno, nonostante la zona si presti ad oscillazioni esterne tra i 40 e i 10 °C.

Ed è a questo punto che entrano in gioco i termitai, strutture complesse costituite da cumuli di terra in cui, però, è garantita una costanza termica attraverso i lunghi canali comunicanti con
l’esterno scavati dagli stessi insetti.

Così nasce il centro commerciale Eastgate Building, modello di raffrescamento passivo: due edifici posti uno di fronte all’altro e collegati da una copertura vetrata che lascia spazio alla circolazione dell’aria che viene aspirata al primo piano basso da ventilatori a basso consumo energetico e pompata in condotti verticali che attraversano le due strutture per poi espellerla all’esterno, in maniera simile a quanto accade in un termitaio. Una soluzione che si traduce in un risparmio energetico del 90%.

 

Termitaio e il palazzo inspirato ad esso