Obbiettivi
La biomimetica si propone di comprendere e imitare altri fenomeni, come i sistemi di comunicazione che consentono alle formiche di procedere ordinatamente in fila, ai pipistrelli di orientarsi al buio, ai girasoli di rivolgersi verso il Sole per massimizzare l’energia raccolta, le foglie verdi per la fotosintesi.Se capissimo meglio come si formano le madreperle e le conchiglie potremmo produrre artificialmente materiali preziosi per impianti dentari o ossei.
Analizzando nel dettaglio la spugna Euplectella - e le sue analogie con la fibra ottica –si scopre che essa possiede una particolare struttura vetrosa, dalla forma cilindrica, il cui scheletro è costituito da fibre silicee trasparenti, intrecciate a rete, e alla base ha lunghe fibre a corona, dalle dimensioni paragonabili a un capello umano.
«La natura ha trovato il modo per perfezionare materie intrinsecamente fragili attraverso l'utilizzo di principi di ingegneria standard, in nano o macro scala», ha commentato Joanna Aizenberg, ricercatrice dei materiali presso i laboratori Bell Labs. «Lo scheletro di questa creatura rappresenta una lezione da manuale nel campo dell'ingegneria meccanica, in quanto fornisce informazioni preziose che potrebbero condurre all'elaborazione di nuovi concetti nell'ambito delle scienze dei materiali e della progettazione ingegneristica. Queste scoperte dimostrano che la natura offre spesso delle semplici soluzioni a complessi problemi scientifici. Queste spugne sono create alla perfezione, con la giusta quantità di materiale necessaria all'ottimizzazione della propria struttura. Capire il modo in cui queste strutture si evolvono aiuterebbe l'attuale e futura realizzazione di materiali sintetici e di processi progettuali», ha commentato Elsa Reichmanis, direttore della ricerca dei materiali presso i Bell Labs.
Spugna Euplectella
E una mosca oramai estinta,può aiutare gli scienziati a migliorare i pannelli solari? Un articolo della rivista New Scientist spiega che uno scienziato, mentre visitava un museo, vide delle foto di una mosca estinta conservata nell’ambra. Notò che gli occhi dell’insetto presentavano una serie di scanalature parallele e immaginò che queste gli permettessero di catturare una maggiore quantità di luce, specie quella che arrivava con angoli di incidenza molto alti. Insieme ad altri ricercatori, cominciò a condurre esperimenti i quali confermarono la sua intuizione.
Ben presto gli scienziati pensarono di riprodurre lo stesso tipo di scanalature sul vetro dei pannelli solari, sperando così di aumentarne la resa energetica. Questo potrebbe anche eliminare il bisogno dei costosi sistemi attualmente necessari per orientare i pannelli in direzione del sole. Disporre di pannelli solari migliori potrebbe voler dire usare meno combustibili fossili, e quindi inquinare di meno: un obiettivo nobile.
Mosca estinta nell'ambra
Sviluppo
Cominciano a diffondersi testi e riviste scientifiche che trattano la biomimetica e alcune università offrono già dei corsi in questo campo. Janine Benyus, che ha creato un Istituto di biomimetica negli Stati Uniti e che è stata inclusa fra i 43 “eroi dell’ambiente” nella prima pagina del settimanale americano “Time”.