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Applicazioni
mediche
"La possibilità di controllare lo spettacolare
potere di differenziazione delle cellule staminali, allo scopo di curare
vari tipi di malattie, entusiasma i ricercatori."
Gli studiosi considerano le cellule staminali embrionali (ES) le più efficaci
data la loro
potenza (sono infatti cellule pluripotenti). La ricerca in
questo campo però è ostacolata in quanto queste cellule dovrebbero
essere prelevate dalla
blastula, interrompendo così
l'evoluzione a feto. Nei paesi in cui è consentita questa tecnica, si
utilizzano gli embrioni rimasti inutilizzati per la fecondazione in
vitro. Un'altra tecnica per
ottenere queste cellule si basa sulla clonazione e consiste nel creare
un embrione umano contenente DNA di una persona in vita. Se fosse
trapiantato nell'utero di una donna, l'embrione potrebbe trasformarsi in
un clone di quella persona.
Dati i problemi etici legati all’utilizzo di queste cellule i
ricercatori hanno concentrato la loro attenzione verso le cellule
staminali adulte. Gli studiosi hanno concentrato la loro attenzione in
particolare sulle cellule staminale presenti nel midollo osseo chiamata cellula staminale
emopoietica (CSE). Queste cellule si possono differenziare in tutte le
cellule del sangue (leucociti,
eritrociti e
trombociti) e sono già utilizzate nella
cura di varie malattie tra le quali
leucemia,
mieloma e
linfomi. Alcuni
medici giapponesi hanno dimostrato che è possibile “dedifferenziare”
ulteriormente alcuni tipi di cellule rendendole in grado di differenziarsi
in cellule del tutto diverse. Se questa scoperta desse effettivamente i
dati desiderati si aprirebbero prospettive fantastiche in quanto
l’estrazione di cellule da un adulto consenziente non sarebbe
solamente eticamente corretto, ma migliorerebbe anche la vita di molti
pazienti. Immagina di avere una grave malattia
degenerativa che sta
distruggendo le cellule del tuo cervello: sarebbe possibile estrarre dal
tuo corpo delle cellule, manipolarle in laboratorio in modo da
differenziarle in cellule neurali e trapiantarle nel tuo cervello.
Inoltre, se ciò fosse possibile, si eviterebbe sia la ricerca di un donatore compatibile (spesso molto
raro) sia il problema del rigetto.
Le staminali attualmente vengono
già utilizzate per curare alcune malattie del sangue, anche se si sta cercando di applicarle
nella cura di altre patologie.
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È già
possibile
(utilizzo standard) |
È
quasi possibile
(fase sperimentale) |
Sarà
forse possibile
(fase sperimentale pre-clinica) |
- Diabete
- Leucemie acute e croniche
- Linfomi
- Altri tipi di tumori (es. tumori cerebrali)
- Talassemia
- Malattie del sistema immunitario ereditarie e acquisite
- Piastrinopatie congenite
- Sindromi mielodiplastiche e mieloproliferative
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- Malattie del sistema nervoso centrale(es. SLA,
Parkinson, Alzheimer)
- Malattie cardiovascolari (Infarto miocardico, Ictus
cerebrale)
- Morbo di Crohn
- Insufficienza renale
- Lesioni midollari acute
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- Artrite reumatoide giovanile
- Malattie polmonari croniche e acute
- Lupus eritematoso sistemico
- Epatopatie croniche e acute
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Nefropatie acute e cronache
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Quali rischi?
L'unico rischio comprovato è stato identificato
da uno studio italiano. Nel corso delle sperimentazioni di generazione di
cellule staminali indotte partendo da cellule epiteliali e del tessuto
mammario, gli scienziati hanno rilevato danni al dna. In particolare a
causa di una delle 4 proteine usate per la riprogrammazione, il c-myc.
Questi danni al DNA possono manifestarsi come tumori data la maggiore
predisposizione di queste cellule già danneggiate.
Inoltre poiché le sperimentazioni umane sono
solo ai primi tentativi, non si conoscono ancora possibili conseguenze
derivanti dalle cure con cellule staminali; problemi che magari nelle
cavie non si sono manifestati, o problemi che, se sorgeranno, si
manifesteranno tra anni; sempre che vengano riconosciuti come una
conseguenza della precedente cura con le staminali. |
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