Cellule Staminali                         

... come non ve le hanno mai raccontate  

 

 
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Trapianto

Il trapianto di Cellule Staminali Emopoietiche (CSE) rappresenta la cura per numerose patologie, congenite o acquisite, neoplastiche o non neoplastiche. Il trapianto può essere di due tipi:

  • Autologo od Autotrapianto che consiste nel prelievo di CSE dal paziente (seguita da chemioterapia ad alte dosi per trattare la malattia di cui il paziente è affetto) e nella reinfusione delle CSE congelate al fine di evitare una aplasia midollare irreversibile indotta dalla precedente chemioterapia.
  • Allogenico che consiste invece nell'infusione di CSE provenienti da un donatore compatibile dopo aver preparato il paziente con trattamento di radio/chemioterapia anti tumorale ed immunosoppressiva.

La disponibilità di un donatore compatibile nell'ambito familiare si verifica con una frequenza del 25% nei fratelli. La bassa natalità tipica dei paesi industrializzati comporta l'assenza di un donatore per molti pazienti. Per ovviare a questa situazione sono stati creati dei registri nazionali collegati fra loro su base mondiale, in cui vengono inseriti dei donatori volontari; quando un paziente, affetto da una patologia in cui l'indicazione terapeutica primaria è rappresentata dal trapianto di CSE, non ha donatori compatibili nella patria, viene ricercato un donatore volontario nei registri. I criteri di compatibilità si basano su un sistema chiamato HLA (Human Leucocity Antigens) che viene determinato attraverso un procedimento chiamato tipizzazione tissutale. Quest'ultima è una tecnica di laboratorio che determina quanti antigeni vi sono in comune tra donatore e paziente.
La difficoltà di reperire in alcuni pazienti un donatore o la necessità di un intervento terapeutico rapido (la ricerca di un donatore infatti può avere dei tempi molto lunghi) ha spinto a ricercare delle fonti alternative di cellule staminali rispetto al midollo. L'osservazione che il sangue placentare contiene cellule staminali emopoietiche, ha determinato una serie di studi e sperimentazioni, che hanno confermato la possibilità di utilizzare il sangue periferico come fonte alternativa di progenitori emopoietici a scopo trapiantologico; in altre parole le cellule staminali emopoietiche sono perfettamente in grado di ricostituire un midollo osseo dopo la sua distruzione.

 
                                                             

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