Cellule Staminali                         

... come non ve le hanno mai raccontate  

 

 
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  Conservazione delle cellule staminali

Le cellule staminali, nonostante siano di diverse tipologie e origine, vengono conservate con la medesima procedura. Questa tecnica è la crioconservazione che consiste nel preservare le cellule staminali ad una temperatura molto bassa, circa -196°C, in modo da arrestarne il processo di crescita.
Queste illustrazioni, (da noi disegnate) spiegano in modo schematizzato i vari step della procedura.

 


1)
Il campione arriva in laboratorio e viene trattato il giorno stesso. Al suo arrivo viene effettuata la digitalizzazione della sacca e del cliente e attribuito un codice digitale di crioconservazione.

 


 

 

2) L’operatore qualificato per lavorare in camera bianca BL3 prende in consegna il campione con garanzia di firma. L’accesso alla BL3 dipende da un badge elettronico in possesso dell’operatore che vestirà apposita tuta, guanti, cuffia, soprascarpe, e maschera.

 

 

 

 

3) Il campione viene disinfettato esternamente, prima di avere accesso alla camera bianca BL3.

 

 

 

 

4) Il campione entra nella camera bianca BL3 attraverso una finestra ermetica a flusso positivo in uscita. All’interno della BL3 il campione subisce pesatura, centrifugazione, misura volumetrica, test microbiologici, test HLA, lettura citofluorimetrica ed eventuali ulteriori esami. Il campione contenente le cellule viene introdotto nel contenitore finale PALL, viene miscelato al 10% con il DMSO (Dimetilsolfossido), agente di crioprotezione che permette di portare le cellule a basse temperature senza danneggiarle; viene anche utilizzato come anestetico locale.

 

 

 

5) La criosacca o PALL viene immessa in un sistema computerizzato di discesa della temperatura.

 

 

 

 

 

 

6) Dopo la discesa della temperatura, il PALL viene inserito in un contenitore metallico sigillato mentre vengono separati campioncini di sangue per analisi di laboratorio.

 

 

 

 

 

7) Il campione viene conservato in vapori di azoto liquido a -196°C.

 

 

 

 

 

 

8) La temperatura viene controllata 24 ore su 24, 7 giorni su 7, dal personale e per mezzo di sistemi automatizzati.

 

 

 

 

9) I sub-campioni appositamente separati vengono analizzati nei rispettivi laboratori.

 

 

 

 

 

     10) I dati del laboratorio vengono stampati in un certificato di crioconservazione.

 

 

 
 

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