bis.jpg (2484 byte)

Palazzo Milzetti

bis.jpg (2484 byte)

Piano nobile

bis.jpg (2484 byte)

Tre retrocamere


Dal Boudoir si accede a tre ambienti che si affacciano sulla loggia del cortile e conducono nuovamente al Salone Ottagonale d’ingresso. I tre ambienti del loggiato sono rettangolari e caratterizzati da uno stile decorativo semplice. Dal "Boudoir" si passa al primo: nell’angolo a sinistra entrando si intravede la stufa che serviva per riscaldare il Gabinetto d’Amore. Da questo piccolo particolare possiamo risalire all’importanza di questo ambiente e cioè alla sua funzionalità. Tutte e tre le camere, infatti, non essendo molto grandi, venivano in principio utilizzate in funzione delle camere più importanti.

La prima, per esempio, era un deposito per la legna che a sua volta sarebbe servita alla stufa che manteneva caldo il bagno. Come è già stato puntualizzato la decorazione è semplice: la volta del soffitto è suddivisa in riquadri di diverse dimensioni delimitati da bordi. In ogni riquadro angolare è raffigurato un erote, negli altri sono rappresentati degli uccelli e delle maschere. Nel tondo centrale sono raffigurate Flora e Cerere.
La prima è un’antichissima divinità italica, generalmente raffigurata da una giovane donna col capo coronato di fiori, ravvolta in una lunga veste, sulla quale cadeva un manto carico di fiori, che la dea spargeva intorno a sé. Si credeva ch’ella fosse stata, in origine, una semplice ninfa delle Isole Fortunate, rapita perla sua rigogliosa bellezza da Zefiro e fatta sua moglie. Ella era la dea dell’immortale giovinezza del mondo, ed a lei era attribuita la fioritura, la coltura delle api, e la protezione delle donne partorienti.
La seconda era una delle maggiori divinità romane, protettrice della campagna, dell’agricoltura, dei cereali e della civiltà. Figlia di Saturno e madre di Proserpina, ha insegnato agli uomini l’arte di coltivare la terra.
Ella era comunemente rappresentata con una falce in mano, avendo nell’altra un mazzo di spighe; il capo e la veste cosparsi di papaveri e, ancora, di spighe.

La seconda retrocamera aveva una funzione affine alla prima: nell’angolo a sinistra entrando, infatti, è ancora presente una piccola porta dello stesso colore del muro, tramite cui veniva caricata la stufa del Gabinetto. Alla sinistra della porta c’è un camino chiuso. Sulle due pareti più lunghe della stanza sono presenti due porte in legno che conducono dalla prima alla seconda retrocamera. Sulla parete poi di fronte al camino c’è la porta che immette sul loggiato.
La seconda stanza presenta nella volta una decorazione geometrica e due tondi centrali: uno con un erote fornito di arco torcia, l’altro con in mano due piatti. Il tema che caratterizza l’ambiente è quello della gioventù degli amori.
E’ importante sottolineare il fatto che queste tre stanze sono le più calde del palazzo, in quanto piccole. Questo è il motivo per cui, in un secondo momento della storia di Palazzi Milzetti, fino addirittura agli anni ’70, sono rimaste le uniche abitate. Erano le più facili da riscaldare, di conseguenza le più confortevoli soprattutto nei periodi molto freddi. Questa affermazione è sostenuta dal fatto che il camino dalla terza ed ultima stanza del piano nobile ha ancora la cappa.

L’ambiente che riconduce al Salone Ottagonale è il più grande ed il più decorato.Ciò che colpisce maggiormente, alzando gli occhi al soffitto, è l’ovale con tre angioletti musicanti, posizionato perfettamente al centro della stanza. Purtroppo quello che vediamo oggi non è l’originale, bensì un’opera di fine ‘800. Ciò si deduce dal fatto che Felice Giani fece i piani dell’opera di decorazione e gli angioletti musicanti non nel suo stile. Su ogni parete ci sono tre clipei, raffiguranti le dodici fatiche di Ercole.

th_retroc1.jpg (6375 byte)
Tondo della prima retrocamera,
con Flora e Cerere

th_retroc3.jpg (3946 byte)
Ovale del soffitto della
terza retrocamera
con angioletti musicanti

bis.jpg (2484 byte)

Palazzo Milzetti

bis.jpg (2484 byte)

Inizio pagina

bis.jpg (2484 byte)