Liceo Torricelli

Gialli e Misteri

 

La leggenda del monaco inquieto

Narra una leggenda tramandata da generazioni che nelle soffitte del Torricelli si aggiri ancora lo spirito inquieto di un monaco, protagonista di una non meglio precisata vicenda tragica. Di questa storia abbiamo proposto la nostra versione in un'altra pagina di questo sito. Ma se si amano i gialli ed i misteri non c'è bisogno di rivolgersi al paranormale: basta cercare negli archivi del Torricelli.

Due gialli risolti

Due gialli non risolti

 

Il giallo della pallina rubata

Un singolare episodio si verificò durante gli esami di licenza del 1912. La normativa prevedeva che i diversi argomenti che costituiscono il programma di esame fossero numerati e la sorte decidesse su quali di essi i candidati sarebbero stati esaminati. Sono tuttora conservate nei depositi della scuola le urne usate per il sorteggio e le "palline" numerate (si tratta di cilindretti di legno simili a quelli della tombola, con incollato un dischetto di carta recante un numero controfirmato dal preside o da un insegnante).

Ma il giorno degli orali delle materie scientifiche, il prof. Messeri, docente di sotria e preside supplente, facendo la rituale verifica delle palline ebbe con sorpresa a constatare la mancanza di una pallina e precisamente di quella recante il n. 2. Messeri era sicuro che il controllo fatto al termine degli esami precedenti (due giorni prima) aveva dato esito regolare. Da allora il sacchetto delle palline era stato custodito in segreteria e la segreteria era sempre chiusa a chiave. Si ripeté la verifica, si cercò dappertutto, ma la pallina mancava. Si provvide allora a prepararne un'altra, col numero 2 e la firma del Messeri, mentre quella scomparsa era stata siglata dal preside precedente, prof. Antonibon.

Iniziarono così gli esami. Quelli del primo candidato si svolsero senza sorprese. Toccò poi al secondo. Si trattava di un sacerdote di circa trenta anni. Egli prima affrontò gli esami di scienze e fisica. Quando però il passò ad estrarre il numero per gli esami di matematica, il Messeri non seppe trattenere un moto di stupore: era stato estratto il numero 2 con la firma del preside Antonibon. Di fronte alle rimostranze di Messeri, il sacerdote fu colto da un tremito convulso e sia accasciò sul tavolo. Gli esami furono sospesi.

Il giallo non era di difficile soluzione. Il giorno prima, il sacerdote, col pretesto di controllare i programmi, era stato introdotto in segreteria dal bidello, che si era poi allontanato lasciandolo solo per qualche istante. Evidentemente aveva approfittato dell'occasione per sfilare la pallina dal sacchetto. E l'aveva utilizzata per l'esame di matematica, materia in cui per sua stessa ammissione si sentiva impreparato su quasi tutto il programma, eccezion fatta per il teorema di Talete (che costituiva appunto l'argomento numero 2).  

A rendere piuttosto delicato il caso era, da una parte,  la condizione di sacerdote del candidato, dall'altra il fatto che Messeri era solito assumere atteggiamenti apertamente anticlericali ed era stato qualche anno prima al centro di una polemica col settimanale diocesano "Il Piccolo". Rischiava quindi di apparire prevenuto nei confronti del sacerdote e di riaccendere le polemiche.

Non ci furono denunce. Il sacerdote fu interrogato in matematica su altri argomenti. Alla fine, risultò rimandato ad ottobre in Matematica e Fisica e superò l'esame in seconda sessione.

 

(Per il racconto completo della vicenda:
Giuseppe Bertoni, La pallina scomparsa, in "I quaderni delle prolusioni", VI, anno scolastico 1968-69, Faenza, Lega, 1970, pp. 79-83)

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L'urna

 

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La pallina con la sigla del preside Antonibon

 

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Caricatura di Antonio Messeri
(Lo studente, Giornale settimanale studentesco, a.I n.4, Faenza, 22 gennaio 1911, p.2)

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