Lo scalone che conduce al piano nobile,
progettato da Giovanni Antonio Antolini, è accessibile
tramite una porta ad arco con infissi di legno e vetrate.
La semplicità formale di questo locale è insolita rispetto alledilizia precedente,
nella quale gli scaloni erano molto monumentali in quanto elemento di rappresentanza.
Questa semplicità aderisce alle nuove tendenze neoclassiche che davano importanza alla
cultura e al senso della misura piuttosto che allo sfarzo; inoltre nel caso di questo
palazzo essa garantisce leffetto sorpresa entrando nellampio salone
ottagonale.
Le pareti sono caratterizzate da paraste di ordine ionico sulle quali poggia la
trabeazione; su di essa si imposta la struttura del soffitto: due archi a tutto sesto ed
una volta circolare ad ombrello al centro. I due archi che sovrastano i pianerottoli sono
decorati a cassettoni con al centro un rosone a stucco, di colore bianco; nel centro della
volta vi è un bassorilievo che rappresenta un dio, probabilmente mercurio, su un carro
alato, mentre nei pennacchi vi sono quattro figure alate a braccia aperte che portano
corone civiche, anchesse a stucco bianco.
Il locale è illuminato da una grande finestra ad arco a tutto sesto, che da particolare
luce al marmo grigio dello scorrimano.
La suddetta semplicità trova riscontro anche nelluso dei colori: lavorio per
gli elementi architettonici e tinte gialle per le parti restanti.
Il pianerottolo intermedio è arricchito con due tavoli: il piano di questi è in marmo
grigio con venature rosa, mentre il sostegno è in legno laccato in oro e blu con motivi
floreali in rilievo.
Dal secondo pianerottolo si accede frontalmente alla Sala
Ottagonale, mentre sulla sinistra una porta conduce a locali ora adibiti a mostre. |
Lo scalone,
visto dall'alto
la volta dello scalone
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