Saletta absidata

Anche qui, come nella Sala con allegorie della Pace e della Guerra lo stile delle decorazioni è semplice, ma curato nei particolari. La stanza è ricavata all’interno di un rettangolo smussato nel lato di fronte alla finestra a formare un’alcova semicircolare. Il lato corto misura 3.20m, mentre quello lungo circa 7m. Le pareti sono decorate a motivi verdi su verde che fingono una tapezzeria. A partire dal pavimento c’è uno zoccolo alto circa 1 metro decorato con linee rosse. Per staccare il soffitto dal verde delle pareti ci sono ad intervalli regolari fasce verticali con all’interno decorazioni floreali rosse. Le porte sono in totale quattro. La porta principale, come nella stanza della  Pace e della Guerra è bianca con le specchiature delimitate da una linea oro e una blu cobalto. Le due porte che immettono negli spazi di risulta ai lati dell’alcova sono di legno a vista, mentre quella che immette nella toeletta è bianca e a scomparsa. Sopra la porta principale è rappresentato a stucco Apollo col carro su fondo azzurro. Al centro del soffitto è raffigurato il prologo dell’Eneide: Giove promette a Venere di concedere l’Italia ad Enea. Le tempere sul soffitto sono racchiuse entro un bordo oro e verde che riprende il verde delle pareti. Accanto al riquadro centrale ci sono due ottagoni, nel primo Venere in veste di cacciatrice mostra la città di Cartagine al figlio Enea e ad Acate, nel secondo Giunone incita Eolo a contrariare Enea. Il resto del soffitto è variamente decorato con soggetti figurati. I colori prevalentemente usati sono il bianco e il giallo. La scompartitura, semplice e lineare è in stile pompeiano. Il catino dell’alcova è decorato a forma di conchiglia. La stanza immette in un piccolo gabinetto di toeletta.