Laboratorio di Storia Locale
I Maori a Faenza
Testimonianza di Hinga Smith
Sono
nato il 12/12/1924 in un piccolo paese sulla costa orientale dell'Isola
del Nord nella Nuova Zelanda chiamata Tolaga Bay. Il 12/12/1944, il 28° Battaglione Maori era sulla strada che andava dalla base provvisoria a sud-est di Forlì alla postazione più vicina alla linea del fronte. Noi avevamo scavato delle trincee circa a 2 km da Faenza, pronti per l'attacco sul fiume Senio, che era ancora occupato dai tedeschi. Era il mio ventesimo compleanno. Nessuna festa, nessuna emozione, solo il pensiero di un altro imminente scontro con il nemico. Nella sera del 14/12/1944, alle 23.00, lasciammo il nostro punto di partenza (chiamato Ruatoria dal nome di un paese vicino a casa mia). Cominciammo l'attacco sui nostri obiettivi, che erano "Casa La Morte" e "Casa della Cura". Giunti a "Casa La Morte" sparammo qualche colpo e continuammo verso "Casa della Cura" poiché non avevamo ricevuto alcuna risposta. Un'altra compagnia dei nostri arrivò a "La Morte" dal lato ovest e, trovatala occupata, catturarono i tedeschi senza perdite. Noi arrivammo a "Casa della Cura" alle 2.30 circa. La casa era difesa abbastanza pesantemente. La fanteria nemica non fu un problema, ma i carri armati "Tiger" sì. Inutile dirlo, ci ritirammo prima dell'alba, così da non ritrovarci, alla luce del giorno, senza un adeguato appoggio dei carri armati ed essere catturati dal nemico. I nostri sforzi non furono però vani: quando nei giorni successivi i carri armati nemici uscirono da Faenza per la salvezza del Senio, noi avanzammo e occupammo la sponda orientale del fiume Senio, con i tedeschi ancora appostati su quella occidentale. Quella linea rimase ferma per l'intero inverno, ma, fortunatamente, avevamo liberato Faenza. Lasciammo il Senio e ritornammo ai nostri alloggi a Forlì per festeggiare il Natale. Il 9/01/1945 fummo di nuovo inviati in servizio sul Senio e questa volta alloggiammo a Faenza. A Faenza ci diedero 14 giorni di riposo e svago. Due cose sono rimaste nella mia mente riguardo al luogo ed entrambe sono legate al cibo. Qualcuno dei nostri aveva l'abitudine di far visita ad una casa per molto tempo per bere il loro vino rosso. Un giorno ricevemmo i nostri "Pacchetti Nazionali per i Patrioti", che contenevano: cibo in scatola, cioccolatini, biscotti, sigarette, sapone e per l'inverno passamontagna, guanti e calzettoni. Molte cose spediteci dalla nostra gente. Decidemmo di far visita alla casa con i nostri regali. Poiché non fumavamo, le sigarette andarono agli uomini della famiglia, il sapone e la frutta in scatola alle donne. In cambio la mamma decise di cucinare della pasta. Il marito uccise una gallina prendendola per la gola e la appese a testa in giù per far uscire tutto il sangue. Le donne prepararono l'impasto, lo arrotolarono tagliandolo poi in tante fette (sono le tagliatelle). Appena cominciarono a cuocere, un aroma d'erbe si diffuse per la cucina. Noi sedemmo in fondo al tavolo bevendo e parlando con uno degli uomini che era stato in America quando era giovane. Quando il cibo fu pronto ci sedemmo tutti e mangiammo. Gli odori e la lunga attesa avevano aumentato gli appetiti. Sebbene ci fossero tracce di pomodoro nella salsa, furono le erbe e altri ingredienti che resero quel pasto così memorabile. Fu una meraviglia genuina, siccome queste persone avevano così poco, ma soprattutto perché ci accolsero e divisero ciò che avevano con noi. Noi ritornammo ai nostri alloggi quella notte e non rivedemmo più i nostri amici poiché poi ritornammo di nuovo sul fiume Senio. |
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Noel
Raihania e, a destra, Hinga Smith reduci del 28° battaglione Maori, How I remember Faenza
(Hinga Smith) |